Legge 104: i diritti e le agevolazioni

La scorsa settimana abbiamo fatto una passeggiata fra la legislazione per richiedere la famigerata legge 104, oggi andiamo a sviscerarne i vantaggi per i richiedenti ma anche per i parenti, soprattutto i vantaggi lavorativi.
Ebbene sì, la normativa italiana tutela e prevede una serie di benefici a favore del lavoratore handicappato e del genitore o familiare che lo cura e sostiene. Ovviamente, prerequisito fondamentale, è la certificazione di handicap grave, ossia il riconoscimento della legge 104.
È di Giugno 2017 la nuova legislazione sui permessi lavorativi: cambiamento necessario per impedire uno sfruttamento negativo di tale agevolazione. I permessi legge 104 sono agevolazioni in favore dei lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che assistono familiari con invalidità. Secondo la normativa, il lavoratore genitore di un minore disabile ha diritto al congedo parentale retribuito prolungato. Nel dettaglio, si tratta di un congedo parentale con la durata massima di 3 anni, retribuito con un’indennità pari al 30% dello stipendio; alternativamente, il lavoratore può fruire di 2 ore di permesso giornaliero indennizzato, oppure di 3 giorni mensili di permesso retribuito. Queste agevolazioni, grazie alle recenti modifiche del Jobs Act, possono essere godute sino al compimento del dodicesimo anno d’età del bambino.
Oltre al congedo parentale indennizzato, chi assiste un figlio portatore di handicap grave, può godere di 3 giorni retribuiti di permesso mensile. L’agevolazione vale anche per l’assistenza di un altro parente, e per il lavoratore portatore di handicap con connotazione di gravità. Il permesso può essere anche fruito in modalità oraria (2 ore al giorno), ed è indispensabile, anche in questo caso, la certificazione di handicap grave, ai sensi della Legge 104.
La Corte di Cassazione ha ribadito il concetto che: “Colui che usufruisce dei permessi retribuiti, pur non essendo obbligato a prestare assistenza alla persona handicappata nelle ore in cui avrebbe dovuto svolgere attività lavorativa, non può, tuttavia, utilizzare quei giorni come se fossero giorni feriali, senza, quindi, prestare alcuna assistenza alla persona handicappata. Di conseguenza, risponde del reato di truffa il lavoratore che, avendo chiesto e ottenuto di poter usufruire dei giorni di permesso retribuiti, li utilizzi per recarsi all’estero in viaggio di piacere, non prestando, quindi, alcuna assistenza”.
Sostanzialmente: se si richiede un permesso per assistere il familiare malato, bisogna che tale sia l’uso del permesso. Vietate gite fuori porta.
Inoltre, l’ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni), ha specificato che in riferimento ai permessi mensili per l’assistenza di portatori gravi, prevede un congruo preavviso per le richieste anche mediante, ove possibile, una programmazione mensile.
Questo perchè si è ritenuto doveroso conciliare il bisogno di un buon andamento dell’attività imprenditoriale con il diritto all’assistenza da parte del disabile. Legittima la richiesta da parte del datore di lavoro, quindi, di una pianificazione dei permessi:
- il lavoratore che assiste il disabile sia in grado di individuare preventivamente le giornate di assenza;
- purché tale programmazione non comprometta il diritto del disabile ad una effettiva assistenza;
- segua criteri quanto più possibile condivisi con i lavoratori o con le loro rappresentanze.
Questo vale tanto nel privato, quanto nel lavoro pubblico.
Altre agevolazioni sono i contributi figurativi, una sorta di copertura “fittizia” (cioè non versati né dal datore di lavoro né dal lavoratore) per periodi in cui si è verificata una interruzione o una riduzione dell’attività lavorativa e di conseguenza non c’è stato il versamento dei contributi obbligatori da parte del datore di lavoro nè del lavoratore. Si tratta di un’agevolazione non collegata alla Legge 104, ma al possesso d’invalidità sopra il 75%: in questo caso, si ha diritto, dalla data di riconoscimento di tale percentuale d’invalidità, a 2 mesi l’anno di contributi figurativi aggiuntivi, con la finalità di raggiungere prima la pensione.
La tanto agognata pensione anticipata è un beneficio, che a differenza di quanto si creda, non è collegato alla Legge 104, ma all’invalidità: coloro che acquisiscono l’80% o una percentuale superiore, hanno diritto di accedere alla pensione di vecchiaia anticipata.
Per il 2017, i requisiti sono: la prestazione può essere conseguita, indipendentemente dall’età anagrafica. Pertanto dal 1° gennaio 2016 e sino al 31 dicembre 2018 il requisito contributivo per accedere alla pensione anticipata è pari a 42 anni e 10 mesi contributivi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi contributivi per le donne.
Un’altra utile agevolazione è la scelta della sede di lavoro. Il lavoratore portatore di handicap grave secondo la Legge 104, infatti, o chi assiste un parente in possesso della medesima condizione, ha il diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio, salvo l’esistenza di ragioni contrarie motivate dall’azienda. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, coloro che sono in possesso di di un’invalidità superiore a 2/3 hanno diritto di scelta prioritaria tra le sedi disponibili.
I vantaggi non finiscono qui:
- Non può essere trasferito in altra sede contro la sua volontà, a prescindere dall’esistenza di ragioni motivate dall’azienda: questo, difatti, è un vero e proprio diritto soggettivo in capo al dipendente.
- Non può essere adibito al lavoro notturno contro la sua volontà..
- Possono legittimamente rifiutarsi di lavorare la domenica e nei festivi.
I lavoratori con invalidità civile riconosciuta in misura superiore al 45%, hanno diritto al Collocamento Mirato, che consiste nell’accesso ai servizi di sostegno dedicati, e nell’iscrizione alle liste speciali, secondo quanto previsto dalla Legge 68. Tali soggetti, inoltre, possono essere computati nelle quote di riserva dell’azienda. Hanno gli stessi diritti anche gli invalidi del lavoro, di guerra, e per cause di servizio, purché la percentuale d’invalidità sia sopra il 33%, con minorazioni ascritte dalla prima all’ottava categoria.
Accanto alle agevolazioni lavorative, vi sono alcuni vantaggi dal punto di vista fiscale, ne facciamo un breve sunto.
Acquisto di un’auto per disabili:
- detrazione dall’Irpef del 19% del costo dell’auto (sino a 18.075,99 Euro); la detrazione deve essere indicata nel 730 o Modello Unico, e può essere effettuata in un’unica soluzione o in 4 quote annuali;
- Iva al 4% sull’acquisto dell’auto;
- esenzione perpetua dal bollo auto;
- esonero dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà.
Detrazione Irpef per figli con Legge 104:
Chi ha a carico figli con handicap grave ha diritto a un aumento di 400 Euro della detrazione per figli a carico. In pratica, per i figli minori di 3 anni, la detrazione teorica sarà pari a 1.620 Euro anziché 1.220, mentre sarà di 1.350 Euro anziché 950 per gli altri figli.
Detrazione spese mediche generiche e di assistenza specifica:
Un altro beneficio legato alla disabilità, valido anche per i familiari che li hanno a carico, è la deduzione integrale dal reddito delle spese mediche generiche e di assistenza specifica. Sono spese di assistenza specifica l’assistenza infermieristica e riabilitativa, le prestazioni fornite dagli OSS, dagli educatori professionali, dagli addetti all’assistenza di base, dai coordinatori delle attività assistenziali di nucleo e dagli addetti all’attività di animazione e di terapia occupazionale. Abbiamo un’ulteriore categoria di spese sanitarie per i disabili, che dà diritto a una detrazione del 19% dall’Irpef (detraibili sia dal soggetto portatore di handicap, che dai familiari che lo hanno a carico):
- acquisto di mezzi d’ausilio alla deambulazione;
- spese mediche specialistiche a favore del disabile;
- acquisto di apparecchi correttivi, poltrone per inabili e minorati e di ulteriori ausili specifici.
Detrazione dei costi per l’abbattimento delle barriere architettoniche
Tutte le spese per l’abbattimento delle barriere architettoniche, come l’adattamento di un ascensore o la costruzione di rampe, beneficiano di una detrazione Irpef del 36%, che può essere fruita soltanto sull’eventuale eccedenza della quota di spesa su cui è stata già goduta la detrazione per ristrutturazione edilizia. Anche in questo caso il beneficio è valido per il disabile o per i parenti che lo hanno a carico.
Detrazione delle spese di assistenza per i non autosufficienti
La non autosufficienza è uno stato differente sia dall’handicap che dall’invalidità: è definita non autosufficiente, infatti, una persona non in grado di compiere autonomamente le azioni della vita quotidiana. In questo caso, le spese per l’assistenza possono essere detratte dall’Irpef (sia da parte del soggetto, che dei familiari che lo hanno a carico), sino a 2.100 Euro l’anno, se il reddito non supera 40.000 Euro. Il beneficio, può essere cumulato con la deduzione dei contributi versati ai collaboratori domestici (sino 1.549,37 Euro annui). È necessario, per la detrazione delle spese di assistenza, il possesso di certificazione dello stato di non autosufficienza.
Agevolazione Legge 104 acquisto di pc e sussidi informatici
Le spese per l’acquisto di mezzi tecnici ed informatici (pc, fax, modem, tablet, telefoni, etc.), per i portatori di handicap grave ai sensi della Legge 104, sono detraibili al 19% dall’Irpef, e godono dell’applicazione dell’Iva agevolata al 4%. Deve trattarsi, però, di apparecchiature utili a facilitare la comunicazione, l’accesso all’informazione ed alla cultura, l’elaborazione scritta o grafica ed il controllo dell’ambiente.
Tra le agevolazioni residuali, ricordiamo i benefici per l’acquisto ed il mantenimento di un cane guida, l’esenzione dalla tassa sulle imbarcazioni, la franchigia (pari a 1.500.000 Euro) sull’imposta sulle successioni e le donazioni l’aliquota Iva al 4% per l’acquisto di prodotti editoriali specifici.