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Dieta: quando il fritto non fa male?

Chi non si è mai chiesto perché il fritto ci piace così tanto? Focus, il 19-07-2012 risponde così: “Il motivo per cui gli alimenti grassi o dolci, come patatine e gelati, ci fanno venire l’acquolina in bocca più degli altri va ricercato nella nostra storia evolutiva. I primi Homo sapiens, infatti, avevano a disposizione quantità di cibo molto ridotte rispetto a noi, e inoltre conducevano una vita molto più attiva. Tutto questo ha fatto sì che nei primi uomini si sia evoluto un gusto particolare per i cibi più calorici, che permettevano di immagazzinare energia sotto forma di grassi”

La frittura è un metodo di cottura in cui il calore viene trasferito all’alimento attraverso il grasso nel quale è immerso. Questo è antichissimo, apprezzato in tutte le culture perché conferisce al cibo colore, aroma, consistenza e gusto particolarmente gradevoli.

Al contrario di ciò che si pensa, una persona in buona salute può consumare alimenti fritti almeno una volta a settimana, quindi non eliminarli completamente dalla propria alimentazione, perfino quando fa una dieta.

Le buone notizie non finiscono qui, perché questo tipo di cucina stimola il fegato e lo aiuta a lavorare più velocemente, accelerando quindi il metabolismo.

Infatti, uno studio pubblicato sul Journal of Medicinal Food del 2011, dimostra che la cottura in olio riduce il carico glicemico degli alimenti ovvero, diminuisce la capacità di rilasciare zucchero nel sangue, aiutando il girovita. Ovviamente, un uso non moderato, comporta un affaticamento per i nostri organi, in particolare per lo stomaco e per il fegato.

Ci sono dei piccoli accorgimenti da seguire. Questi sono semplici e possono rendere il vostro fritto buono da un punto di vista salutistico e gustativo:

  • Evitare di riutilizzare l’olio da frittura
  • Ridurre i tempi di cottura per evitare che i cibi fritti si colorino eccessivamente
  • Immergere completamente l’alimento nell’olio bollente per ottenere un fritto migliore e se possibile utilizzare una padella antiaderente con bordi alti
  • Se si infarinano o impanano gli alimenti da friggere è importante scuoterli bene prima di immergerli nell’olio bollente, in questo modo si impedisce che il pane o la farina in eccesso si disperda nell’olio e produca sostanze tossiche.
  • Scolare e asciugare bene l’alimento fritto e salarlo solo al momento del consumo per evitare di renderlo morbido o poco croccante
  • Non aggiungere olio fresco a quello usato perché quello aggiunto si deteriora più facilmente a contatto con quello già utilizzato
  • Friggere poco cibo alla volta non riempendo la padella in questo modo si evita che il cibo si attacchi e che la temperatura dell’olio si abbassi, così facendo l’alimento dovrà cuocere più a lungo e si inzupperà molto di più di olio.
  • Più la cottura è veloce e più è sana, per questo è meglio tagliare il cibo in piccoli pezzi

Quindi, il fritto non deve essere completamente demonizzato. Inserire nella propria alimentazione una buona frittura a settimana e dei soffritti, come visto, ha molti vantaggi.

Detto ciò, andrò proprio a mangiare una bella frittura di pesce. Voi mi seguite?!?

 

 

 

consigli, dieta, salute

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